La filariosi
cardiopolmonare, o filaria, è
una patologia parassitaria trasmessa da un vettore (in questo caso la zanzara)
che, tramite la puntura, prima si infetta e poi inocula il parassita ad
un animale sano.
L’ospite naturale di D. immitis è il cane, ma l’infestazione può interessare altre
trenta specie di mammiferi selvatici e domestici tra cui il gatto e si diffonde
con l'arrivo dei primi caldi primaverili/estivi (da aprile a ottobre), cioè dal
momento in cui compare la zanzara.
Numerose specie di zanzare sono in grado di
trasmettere l’infestazione, tra cui Aedes
albopictus, la cosiddetta “zanzara tigre” che si differenzia dalle altre
specie per l’abitudine ad effettuare il pasto di sangue nelle ore diurne.
La malattia può essere causata da due parassiti della
stessa famiglia che sono:
- Dirofilaria
immitis (forma cardiopolmonare);
- Dirofilaria
repens (forma cutanea).
Questi due parassiti hanno forme molto simili, sono
dei vermi piccoli, tondi, bianchi che possono raggiungere anche i 30 cm di
lunghezza.
La filaria
è attualmente più diffusa nel nord Italia, soprattutto nelle regioni
della Pianura Padana, infatti in questi luoghi l'innumerevole presenza di foci
d'acqua sono un abitato ideale per la riproduzione della zanzara con
conseguente aumento di trasmissione della patologia. Purtroppo però la
diffusione della malattia sembra essere sempre più alta colpendo anche regioni
come la Toscana, la Sardegna, la Campania, la Sicilia e altre.
Dal momento del contagio la filariosi può rimanere silente
per diversi mesi, in quanto per manifestare i sintomi, il parassita ha bisogno
di crescere.
TRASMISSIONE
Come abbiamo già detto in precedenza il parassita
della filaria, si trasmette
tramite la puntura di zanzara. Praticamente avviene questo:
- La zanzara fa il suo pasto di sangue su un soggetto malato, ingerendo così le microfilarie;
- Al suo interno le larve
maturano raggiungendo i successivi stadi larvali;
- A questo punto la zanzara
attraverso la saliva, trasmette il parassita ad un soggetto sano;
- Le larve, una volta all'interno
dell'animale, maturano ancora raggiungendo la forma adulta (in circa 3-4
mesi) e si localizzano nel cuore e nelle arterie polmonari;
- Queste forme adulte possono
riprodursi rilasciando microfilarie nel circolo sanguineo che infesteranno
nuovamente la zanzara ed il ciclo ricomincerà.
SINTOMI
La filariosi
nel cane ha un decorso molto lento, infatti possono passare diversi
mesi dal momento dell'inoculazione del parassita alla comparsa dei primi
sintomi. Questi comprendono:
- Prurito;
- Noduli sottocutanei;
- Stanchezza e apatia;
- Anemia;
- Tosse;
- Inappetenza;
- Difficoltà respiratoria.
I sintomi della filariosi nel cane sono causati dalla formazione di questi grandi vermi
all'interno del cuore e dell’arteria polmonare con alterazione del sistema
cardiocircolatorio.
Il Gatto è ospite suscettibile ma non ideale per D. immitis, che raramente in questa
specie arriva a riproduzione (la microfilariemia è perlopiù assente o
transitoria e con un’aspettativa di vita più breve (2-3 anni) rispetto al cane
(5-6 anni)).
Il basso numero di larve infestanti che giunge a
maturazione, le caratteristiche comportamentali del gatto che lo rendono meno
esposto all'azione dell’ospite intermedio e la diversa associazione tra ditteri
vettori e questa specie animale, fanno sì che le infestioni naturali siano
sostenute da un basso numero di parassiti (mediamente da 1 a 6).
Nonostante queste premesse l’importanza clinica della
filariosi cardiopolmonare in questa specie è notevole poiché, in relazione alle
sue ridotte dimensioni corporee, anche un’infestione sostenuta da pochi
parassiti è da considerarsi grave in termini di rapporto tra la biomassa del
parassita e quella dell’ospite, in grado di mettere a rischio la sopravvivenza
del soggetto: i piccoli volumi delle camere cardiache destre e del circolo
arterioso polmonare ed il loro ridotto circolo collaterale nel gatto fanno sì
che anche pochi parassiti possano creare improvvisi e gravi scompensi
cardiopolmonari che possono portare a morte il soggetto infestato prima di
poter intervenire con una adeguata terapia.
Questa patologia ha un andamento degenerativo cronico,
si passa infatti da una forma subclinica/asintomatica fino ad arrivare, nelle
situazioni più avanzate, a forme gravi e se non diagnosticata in tempo anche a
morte dell'animale.
Il decorso clinico della malattia nel gatto presenta
notevoli differenze rispetto al cane.
La diversa reattività individuale dell’ospite
parassitato si traduce dal punto di vista sintomatologico in quadri clinici
polimorfi, ambigui, non facilmente identificabili né tanto meno assimilabili a
quelli di comune riscontro nella specie canina.
Pur considerando le difficoltà di schematizzazione di
una patologia così complessa come la filariosi cardiopolmonare, si possono
riscontrare soggetti totalmente asintomatici, o scarsamente sintomatici,
accanto a sintomatologie di tipo acuto o iperacuto e sintomatologie croniche.
DIAGNOSI
Solitamente i
sintomi, associati ad esame rapido e ad eventuale citologia del sangue (goccia
spessa), sono patognomonici della patologia. Vengono comunque richiesti anche
esami del sangue di base, una radiografia del torace e un’ecocardiografia per
valutare lo stadio della patologia ed iniziare una corretta terapia.
TERAPIA
Se presa in
tempo la malattia oggi può essere curata, anche se la terapia è lunga e
complessa, soprattutto se il parassita ha già colonizzato il cuore e l’arteria
polmonare.
La scelta della
terapia viene fatta dal Medico Veterinario in base alle condizioni cliniche del
paziente, alla gravità dell’infestazione e valutando i rischi/benefici di ogni
approccio terapeutico. Talvolta è necessario ricorrere anche alla chirurgia per
rimuovere le filarie adulte dalle camere cardiache e dall'arteria polmonare.
PREVENZIONE
Tramite degli
specifici farmaci, da somministrare mensilmente durante il periodo estivo (da
aprile a novembre), riusciamo ad eliminare il parassita prima che questo possa
far danni nell'animale infestato. In Italia sono presenti farmaci a base di
milbemicina ossima, moxidectina, selamectina, ed ivermectina. Grazie anche
a questi sistemi siamo riusciti a rallentare la diffusione della filariosi.
Non esiste
attualmente un vaccino contro la filaria, ma può essere somministrato in iniezione
un farmaco che ha efficacia per tutto il periodo estivo.
È da notare il fatto
che negli anni la durata della “stagione della filaria” ha teso ad allungarsi
sempre più.
Fortunatamente
esiste un efficace sistema di prevenzione che potete adottare senza problemi,
quindi ricordatevi sempre di contattare il vostro Medico Veterinario ad inizio
primavera che vi spiegherà cosa dovete fare per evitare che il vostro animale
contragga questa grave infestazione.
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