martedì 1 maggio 2018

FILARIA: Cos'è? Cosa fa? Come si Previene?


La filariosi cardiopolmonare, o filaria, è una patologia parassitaria trasmessa da un vettore (in questo caso la zanzara) che, tramite la puntura, prima si infetta e poi inocula il parassita ad un animale sano.
L’ospite naturale di D. immitis è il cane, ma l’infestazione può interessare altre trenta specie di mammiferi selvatici e domestici tra cui il gatto e si diffonde con l'arrivo dei primi caldi primaverili/estivi (da aprile a ottobre), cioè dal momento in cui compare la zanzara.
Numerose specie di zanzare sono in grado di trasmettere l’infestazione, tra cui Aedes albopictus, la cosiddetta “zanzara tigre” che si differenzia dalle altre specie per l’abitudine ad effettuare il pasto di sangue nelle ore diurne.




La malattia può essere causata da due parassiti della stessa famiglia che sono:
  • Dirofilaria immitis (forma cardiopolmonare);
  • Dirofilaria repens (forma cutanea).

Questi due parassiti hanno forme molto simili, sono dei vermi piccoli, tondi, bianchi che possono raggiungere anche i 30 cm di lunghezza.




La filaria è attualmente più diffusa nel nord Italia, soprattutto nelle regioni della Pianura Padana, infatti in questi luoghi l'innumerevole presenza di foci d'acqua sono un abitato ideale per la riproduzione della zanzara con conseguente aumento di trasmissione della patologia. Purtroppo però la diffusione della malattia sembra essere sempre più alta colpendo anche regioni come la Toscana, la Sardegna, la Campania, la Sicilia e altre.




Dal momento del contagio la filariosi può rimanere silente per diversi mesi, in quanto per manifestare i sintomi, il parassita ha bisogno di crescere.

TRASMISSIONE

Come abbiamo già detto in precedenza il parassita della filaria, si trasmette tramite la puntura di zanzara. Praticamente avviene questo:
  1. La zanzara fa il suo pasto di sangue su un soggetto malato, ingerendo così le microfilarie;
  2. Al suo interno le larve maturano raggiungendo i successivi stadi larvali;
  3. A questo punto la zanzara attraverso la saliva, trasmette il parassita ad un soggetto sano;
  4. Le larve, una volta all'interno dell'animale, maturano ancora raggiungendo la forma adulta (in circa 3-4 mesi) e si localizzano nel cuore e nelle arterie polmonari;
  5. Queste forme adulte possono riprodursi rilasciando microfilarie nel circolo sanguineo che infesteranno nuovamente la zanzara ed il ciclo ricomincerà.


SINTOMI

La filariosi nel cane ha un decorso molto lento, infatti possono passare diversi mesi dal momento dell'inoculazione del parassita alla comparsa dei primi sintomi. Questi comprendono:
  • Prurito;
  • Noduli sottocutanei;
  • Stanchezza e apatia;
  • Anemia;
  • Tosse;
  • Inappetenza;
  • Difficoltà respiratoria.

I sintomi della filariosi nel cane sono causati dalla formazione di questi grandi vermi all'interno del cuore e dell’arteria polmonare con alterazione del sistema cardiocircolatorio.



Il Gatto è ospite suscettibile ma non ideale per D. immitis, che raramente in questa specie arriva a riproduzione (la microfilariemia è perlopiù assente o transitoria e con un’aspettativa di vita più breve (2-3 anni) rispetto al cane (5-6 anni)).
Il basso numero di larve infestanti che giunge a maturazione, le caratteristiche comportamentali del gatto che lo rendono meno esposto all'azione dell’ospite intermedio e la diversa associazione tra ditteri vettori e questa specie animale, fanno sì che le infestioni naturali siano sostenute da un basso numero di parassiti (mediamente da 1 a 6).

Nonostante queste premesse l’importanza clinica della filariosi cardiopolmonare in questa specie è notevole poiché, in relazione alle sue ridotte dimensioni corporee, anche un’infestione sostenuta da pochi parassiti è da considerarsi grave in termini di rapporto tra la biomassa del parassita e quella dell’ospite, in grado di mettere a rischio la sopravvivenza del soggetto: i piccoli volumi delle camere cardiache destre e del circolo arterioso polmonare ed il loro ridotto circolo collaterale nel gatto fanno sì che anche pochi parassiti possano creare improvvisi e gravi scompensi cardiopolmonari che possono portare a morte il soggetto infestato prima di poter intervenire con una adeguata terapia.
Questa patologia ha un andamento degenerativo cronico, si passa infatti da una forma subclinica/asintomatica fino ad arrivare, nelle situazioni più avanzate, a forme gravi e se non diagnosticata in tempo anche a morte dell'animale.
Il decorso clinico della malattia nel gatto presenta notevoli differenze rispetto al cane.
La diversa reattività individuale dell’ospite parassitato si traduce dal punto di vista sintomatologico in quadri clinici polimorfi, ambigui, non facilmente identificabili né tanto meno assimilabili a quelli di comune riscontro nella specie canina.
Pur considerando le difficoltà di schematizzazione di una patologia così complessa come la filariosi cardiopolmonare, si possono riscontrare soggetti totalmente asintomatici, o scarsamente sintomatici, accanto a sintomatologie di tipo acuto o iperacuto e sintomatologie croniche.

DIAGNOSI

 

Solitamente i sintomi, associati ad esame rapido e ad eventuale citologia del sangue (goccia spessa), sono patognomonici della patologia. Vengono comunque richiesti anche esami del sangue di base, una radiografia del torace e un’ecocardiografia per valutare lo stadio della patologia ed iniziare una corretta terapia.

TERAPIA

Se presa in tempo la malattia oggi può essere curata, anche se la terapia è lunga e complessa, soprattutto se il parassita ha già colonizzato il cuore e l’arteria polmonare.
La scelta della terapia viene fatta dal Medico Veterinario in base alle condizioni cliniche del paziente, alla gravità dell’infestazione e valutando i rischi/benefici di ogni approccio terapeutico. Talvolta è necessario ricorrere anche alla chirurgia per rimuovere le filarie adulte dalle camere cardiache e dall'arteria polmonare.

PREVENZIONE 

 

Tramite degli specifici farmaci, da somministrare mensilmente durante il periodo estivo (da aprile a novembre), riusciamo ad eliminare il parassita prima che questo possa far danni nell'animale infestato. In Italia sono presenti farmaci a base di milbemicina ossima, moxidectina, selamectina, ed ivermectina. Grazie anche a questi sistemi siamo riusciti a rallentare la diffusione della filariosi.
Non esiste attualmente un vaccino contro la filaria, ma può essere somministrato in iniezione un farmaco che ha efficacia per tutto il periodo estivo.
È da notare il fatto che negli anni la durata della “stagione della filaria” ha teso ad allungarsi sempre più.

Fortunatamente esiste un efficace sistema di prevenzione che potete adottare senza problemi, quindi ricordatevi sempre di contattare il vostro Medico Veterinario ad inizio primavera che vi spiegherà cosa dovete fare per evitare che il vostro animale contragga questa grave infestazione.


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